La compilazione dei registri delle nascite, dei decessi e dei matrimoni, come più in generale l’introduzione dello Stato civile (29 ottobre 1808), rientrava in una politica di riforme attuata nel Regno di Napoli nel corso del “Decennio francese”.
Gli stessi registri venivano redatti in duplice originale: un esemplare era conservato dall’Ente produttore, cioè il Comune; un altro veniva trasmesso al Tribunale civile competente territorialmente, che per la provincia di Terra di Lavoro, nella quale rientrava Schiavi, il nome di Fontechiari sino al 12 ottobre 1862, sedeva in Santa Maria (Santa Maria Capua Vetere).
Tale documentazione è quindi conservata, oltreché nell’Archivio storico comunale, anche nell’Archivio di Stato di Caserta, al quale è stata versata dal richiamato Tribunale. Gli indici degli atti di nascita, morte e matrimonio compilati in oltre un cinquantennio, dal 1809 al 1861, fotografano le dinamiche sociali della comunità fontechiarese nel corso di tre distinte fasi politiche: il Decennio francese (1806-1815), la Restaurazione borbonica (1815-1860) e l’Unità d’Italia (1860-1861).
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